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L'amore per l'arte non è appena realtà di coloro che, o per professione o per necessità, conducono un loro cammino, ma è forza propulsiva di alcuni volenterosi che ne fanno - più che non le stesse opere - una proposta significativa per tutti...

Monsignor Luciano Quartieri

 

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Le tre ore di agonia di Nostro Signore Gesù Cristo
Sabato, 6 Maggio, 2017

Cantata per soli, coro e orchestra
di Pietro Ray (Borghetto Lodigiano, 1773 - Milano, 1857)

PRIMA ESECUZIONE ASSOLUTA IN EPOCA MODERNA

 

Data: 6 maggio 2017

Luogo: Chiesa di San Francesco, piazza Ospitale (piazza San Francesco), Lodi

Ora di inizio del concerto: 21.00

Durata: circa 70 minuti

Ingresso gratuito

 

Eseguita dal Coro polifonico San Vittore di Verbania e Orchestra Ars Musica
Lorena Campari, Soprano - Vito Martino, Tenore - Massimo Pagano, Baritono - Oliviero Pari - Basso
Direttore e Concertatore: Riccardo Zola

Grazie alla preziosa ricerca ed al coordinamento organizzativo di Don Pierluigi Rossi
 
 
Pietro Ray nacque a Borghetto Lodigiano nel 1773. Le sue doti musicali, precocemente manifestate, favorirono il suo avvio al Conservatorio di Napoli, ove ebbe certamente tra i suoi maestri il grande Niccolò Piccinni. Tornato a Lodi, fu nominato nel 1800 Maestro di Cappella del Tempio della Beata Vergine Incoronata. Nel 1804 fu chiamato a Milano ove iniziò una feconda attività compositiva, ottenendo diverse commissioni, a conferma della sua crescente fama. Nel 1808 venne nominato Professore di Teoria e Solfeggio al Conservatorio di Milano, dove successivamente fu titolare della Cattedra di Composizione, divenendo anche vice-direttore del prestigioso Istituto.

Nel 1828 fu chiamato a Milano dalla Famiglia Borromeo, che gli affidò la composizione di tutta la musica in occasione del soggiorno sulle isole del Lago Maggiore del Re Carlo Felice di Savoia e della regina, ottenendo successivamente l’incarico di Maestro di Cappella del Duomo di Monza.

Proprio a quest’epoca risale la composizione della cantata “Le tre ore di agonia di Nostro Signore Gesù Cristo” che riscosse uno straordinario successo, con numerosissime repliche. La composizione, dedicata all’allora Arcivescovo di Milano, Bartolomeo Romilli, fu successivamente pubblicata nel 1856, poco prima della scomparsa del compositore lodigiano.

Il recupero dell’opera che viene riproposta al pubblico dopo oltre 160 anni, in prima esecuzione assoluta nell’epoca moderna, rappresenta quindi una iniziativa di notevole rilevanza culturale, che rende il doveroso omaggio alla figura di un grande musicista lodigiano che, nella sua epoca, seppe dare lustro alla nostra città, rivestendo cariche istituzionali di assoluto rilievo e in sedi di prestigio, affermandosi con la sua arte, unanimemente riconosciuta. 

 

 

 

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