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L'amore per l'arte non è appena realtà di coloro che, o per professione o per necessità, conducono un loro cammino, ma è forza propulsiva di alcuni volenterosi che ne fanno - più che non le stesse opere - una proposta significativa per tutti...

Monsignor Luciano Quartieri

 

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Dichiarazioni di Pace
Sabato, 16 Dicembre, 2017

A cura di Giorgio Seveso. In collaborazione con Associazione Le Belli Arti di Milano

Periodo: 17 dicembre 2017 – 11 febbraio 2018
Luogo: Sala espositiva Bipielle Arte, via Polenghi Lombardo, Lodi
Orari: da martedì a venerdì, dalle 16 alle 19, sabato, domenica e festivi, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19
Visite guidate: sabato e domenica, alle 11 e alle 18. Possibili prenotazioni in altri giorni e orari chiamando lo 0371.580351 durante gli orari di apertura della mostra
Catalogo: in fase di definizione
Eventi collaterali: in fase di definizione

Ingresso gratuito

 

Chi meglio di un pittore e di un poeta, oggi, può trovare all’interno della sua sensibilità e della sua fantasia motivi originali capaci di tradurre il bisogno di pace in una immagine concreta? Ogni giorno vediamo profilarsi di nuovo all’orizzonte del presente, malgrado le tragiche lezioni della storia, nuvole minacciose di violenza, di irrazionalità, di chiusure ostinate al dialogo e alla comprensione reciproca tra persone, popoli, stati e culture. Vediamo nazioni, gruppi e fazioni combattere ciecamente altre nazioni, gruppi e fazioni, paesi contro paesi, uomini contro altri uomini, donne e bambini. Sentiamo di nuovo risuonare minacce planetarie e accendersi ideologie d’egoismo. Vediamo addirittura uomini combattere contro la loro stessa terra, contro la natura, l’aria, l’acqua, la vita…

E allora ci è sembrato giusto dedicare questa rassegna itinerante d’arte e poesia contemporanee esplicitamente al tema della pace. Per proclamare, con il lavoro degli artisti, quanto sia assurdo e folle rassegnarsi e accettare la banalità del male; per ribadire che ai conflitti, alle violenze, agli egoismi di gruppi e nazioni si può anche opporre un rifiuto; per ricordare a tutti, con l’enfasi dell’immaginazione, con il lirismo dell’emozione, con il calore dell’intelligenza, con l’incanto della bellezza, che la guerra è assoluta negazione di ogni progresso, di ogni futuro.

Lo sappiamo: nulla in fondo è più apparentemente retorico di una esortazione di tipo etico. Ma sappiamo anche che il numero fa la forza, e che è importante richiamare alla coscienza di quante più persone possibili in ogni momento, con ogni mezzo, con ogni suggestione, il fatto che le centinaia di conflitti non dichiarati, di guerre regionali “dimenticate” sotto ogni latitudine del pianeta sono oggi una vera ferita aperta nel corpo dell’umanità, sono una bomba terribile innescata nel quotidiano a minacciare direttamente ognuno di noi, i nostri figli, i nostri cari, il nostro prossimo…

Ecco il perché di questa mostra. Sappiamo che c’è un nesso importante, una interazione precisa tra le ragioni della creatività, della fantasia, della suggestione lirica e quelle dell’immaginario collettivo. Abbiamo dunque chiesto a pittori e poeti di testimoniare in favore della pace – esprimendosi con opere e lavori direttamente o anche solo indirettamente rivolti a quel tema – per servirci di loro, cioè per rievocare tramite le loro suggestioni la questione della pace di fronte al pubblico che visiterà la nostra mostra itinerante, che ne leggerà il catalogo, che parteciperà agli incontri previsti.

Non è per noi un gesto di ritualità, è un segno concreto: non è dire soltanto, ma fare. La necessità della pace non è un dato scontato, e va costantemente richiamata, ogni volta va proclamata con il massimo di forza possibile contro l’assopimento possibile delle coscienze.

Violenza e guerra non sono la risposta ai problemi ma sono il problema. Contro la guerra dichiariamo la pace!

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